Qual è la storia della Mummia Juanita?

La mummia Juanita, o Signora di Ampato, era una ragazzina inca di circa 13/14 anni che venne sacrificata nel 1450 circa. Il suo corpo venne ritrovato nel 1995 vicino ad Arequipa, ancora congelato e perfettamente conservato, all’interno del vulcano inattivo Ampato, dall’archeologo Johan Reinhard e dall’andinista Miguel Zárate. Dalle analisi svolte sul suo corpo sappiamo che era in ottima salute ed era alta 1.58 centimetri. Dall’analisi dei suoi capelli sappiamo che era stata destinata al sacrificio da almeno un anno. Juanita seguiva una dieta standard, che includeva patate e verdure. La situazione cambiò circa un anno prima del sacrificio, quando iniziò a consumare proteine ​​animali e mais, che erano gli alimenti delle élite.

Si crede che fosse partita da Cuzco, la capitale dell’impero inca, e che fosse arrivata viva in cima all’Ampato, dopo essere stata abbondantemente ubriacata e drogata. Lì era stata uccisa con un colpo alla testa con una “macana” (una sorta di “martello” con punte che veniva usato nelle cerimonie). E’arrivata a noi perfettamente conservata grazie al congelamento e non grazie a dei metodi di mummificazione come per le mummie egizie.

 

Perchè è stata sacrificata?

Probabilmente Juanita è stata sacrificata come ringraziamento o offerta alla Pachamama, la Madre Terra oppure in un culto collegato al Monte Ampato. In epoca inca era frequente la “capacocha” che consisteva nel sacrificare individui sani, in particolare bambine, per placare gli dei in caso di epidemie, eclissi, disastri naturali come terremoti, eruzioni vulcaniche e nel caso della morte di un sovrano. I prescelti per il sacrificio arrivavano a Cusco da varie parti dell’impero inca e poi da lì partivano per fare un pellegrinaggio sacrificale fino all’ “Apu”, una Montagna Sacra, alla quale erano state “assegnate”. Per una famiglia era un onore e un prestigio avere un suo membro sacrificato in questo modo. E’ documentato un caso in cui un un curaca, cioè un signore locale, mandò al sacrificio la propria figlia per ottenere dal sovrano finanziamenti per un acquedotto.

 

Perchè è diventata così famosa?

Per il suo eccezionale stato di conservazione, è la mummia meglio conservata mai trovata nelle Americhe. Pelle, organi, tessuti, sangue, capelli, stomaco, vestiti erano in perfette condizioni, cosa che ha dato anche un’idea del mondo inca di quella epoca. Nel tessuto che avvolgeva il corpo sono stati ritrovate offerte agli dei come statuette di argilla in miniatura, conchiglie, monili d’oro, cibo, foglie di coca e chicha, una bevanda alcolica distillata dal mais.

 

Come visitarla?

Si trova in un piccolo museo di Arequipa, il “Museo Saltuario de Altura del Sur Andino”. Quando viene esposta (a volte può essere in restuaro o di “turnè”) è in una urna/congelatore speciale, ad una temperatura -19 gradi sotto una luce fioca.

La stanza è fredda (portatevi sempre un maglione!). Se non c’è Juanita c’è sempre almeno un’altra mummia in esposizione, generalmente Urpicha o Sarita, altre giovani sacrificate trovate sulle Ande (in totale ne sono state trovate 8) con modalità simili alla più “famosa” Juanita.

 

Tutti i nostri programmi prevedono una giornata libera ad Arequipa, non perdetevi – oltre al bellissimo Convento di Santa Catalina – anche la visita a questo piccolo ma interessantissimo Museo.

 

 

 

Emanuele – PeruEtico 2023

 

Fonti: Wikipedia e Giorgio Samorini (https://samorini.it/archeologia/americhe/archeologia-della-coca/sacrificio-capacocha/)