Perù, a Marzo profumo di vendemmia

“La vita è troppo breve per bere vini mediocri” diceva Goethe.

Perché accontentarsi dunque di un calice qualsiasi quando è possibile inebriare l’anima con nettari d’eccellenza? Tra le mete più rinomate per la qualità dei vigneti, a farsi strada è il Perù là dove, nella parte sud-centrale del Paese, a circa 300 km da Lima, a spiccare è il dipartimento di Ica, una fertile vallata abbracciata dal deserto costiero peruviano, una delle più preziose del Sud America rinomata per i suoi siti archeologici e paleontologici, tra tutti la Riserva Nazionale di Paracas e le famose linee di Nasca, dichiarate Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco nel 1994. Oltre al suo volto culturale, quest’area è famosa anche dal punto di vista enologico: dato il clima perfetto, il territorio ben si presta alla produzione del vino.

I suoi vigneti sono antichissimi, furono portati dalle Isole Canarie da Francisco de Caravantes e, oggigiorno, la zona vanta 100 cantine e 300 produttori di pisco presenti soprattutto nei dipartimenti di Lima, Ica, Arequipa e Moquegua: al fine di conoscere da vicino i segreti di questa bevanda, lungo il litorale peruviano si snoda la Ruta del Pisco, un prezioso itinerario che permette di scovare le migliori riserve vitivinicole artigianali del Paese prendendo parte a visite guidate alle cantine e alla zona di produzione.

Il percorso va da Cañete fino alla zona di Tacna passando per Pisco, il luogo che diede il nome al liquore, o ancora Arequipa dove, a fare gli onori di casa è l’Hacienda El Abuelo e la bottega El Fundador. Infine, una volta approdati nella Valle di Moquegua, a fare capolino sono le botteghe Biondi, Salas, Zapata e Villegas. Da non perdere il Museo del Pisco, inaugurato nel 2013 a Paracas, si tratta di uno polo didattico di circa 3 mila metri quadri interamente dedicato alla storia e alla promozione del pisco.

Quando andare? Marzo è sicuramente il periodo più frizzante, il pretesto è quello giusto per volare alla scoperta del dipartimento di Ica e scoprire le meraviglie di questa nobile terra in quanto, nella prima metà del mese, proprio qui ha luogo il Festival Internazionale della Vendemmia, un momento di festa tutto dedicato alla celebrazione delle uve della zona dalle quali si ottiene un vino dalle caratteristiche pregiate.

L’occasione è ghiotta per unire l’utile al dilettevole, prendere parte alla degustazione di vini, liquori e, ovviamente, il pisco, accompagnati da delizie come le tejas, dolci a base di frutta candita, caramello e zucchero e, allo stesso tempo, rallegrarsi con esibizioni dei gruppi musicali tradizionali e i balli. Il momento cult, quello più atteso, arriva con la sfilata di bellezza della Regina della Vendemmia, pronta a calpestare i grappoli in una tinozza da cui verrà ricavato il vino della festa.

LIVIA FABIETTI (NEXTA)