Alpaca, l’oro delle Ande

Gli alpaca sono forse gli animali più buffi del Perù, e anche quelli che si possono incontrare più comunemente, sia perché, opportunamente agghindati, sono lasciati alla mercé del turista che li può fotografare nei vari mercatini che si incontrano lungo le Ande e la Valle Sacra, sia perché sono allevati per la loro lana pregiata.

Parlare di alpaca significa, anche, tentare di raccontare in breve la storia di un animale che risale a circa 5000 anni fa, discendente della famiglia dei camelidi e “cugino” del lama, abituato a vivere ad una altitudine compresa fra i 3500 e i 5000 metri sugli altipiani andini del Perù meridionale.

Gli alpaca erano già apprezzati dagli Inca, che li definivano, appunto, “l’oro delle Ande”. Troppo piccoli come animali da lavoro o per essere cavalcati, venivano allevati principalmente per la loro lana – straordinariamente calda e soffice – ma anche per i sacrifici e per la carne.

La loro lana era considerata la “fibra degli dei” e sono stati ritrovati moltissimi tessuti risalenti a tale epoca ma solo l’Imperatore, la sua famiglia e i membri più importanti della corte potevano indossare capi realizzati con questa pregiata fibra.

Ancora oggi, la lana di alpaca è sinonimo di lusso ed eleganza, è molto pregiata e costituisce il prodotto artigianale più conosciuto del Perù (non a caso la lavorazione artigianale dei tessuti è tutelata, in Perù, dall’UNESCO come bene immateriale di interesse universale) e il pueblo di Chinchero, nel Valle Sagrado, è il centro più importante per la produzione artigianale di tessuti.

fonte: masterviaggi.it